Cavolo cappuccio

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Direttamente dalla famosa Val di Gresta, “l’orto biologico del Trentino” dove la tradizione contadina si accoppia alle tecniche innovative di coltivazione biologica: i tradizionali crauti trentino si ottengono dai cavoli cappucci biologici, con l’accortezza di scegliere quelli più grossi, delle dimensioni di 5/7 kg.

Questi cavoli vengono trapiantati da bassa valle ai campi d'alta quota in estate, per far crescere le piante e conferire alle foglie maggiore carnosità e nervatura. Una volta raccolti vengono detorsolati e messi in salagione in vasca, poi a lavaggio di riposo per 50-60 gg che conferisce al prodotto una perdita di peso del 60% a causa dei processi di fermentazione.

I crauti vengono quindi pastorizzati e messi in vasetto, sotto salamoia; si possono consumare a crudo oppure saltati in padella per 40 minuti, con cumino mele e speck (e buttare l'acqua di salamoia è un sacrilegio!), e si abbinano naturalmente ad una fumante polenta di farina gialla.
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CRAUTI TRENTINI E COSTINE DI MAIALE
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Curiosità:
Per mascherare imbarazzi un tempo si raccontava che i bambini crescessero sotto i cavoli. E a pensarci bene è un’immagine poetica, con le foglie tonde e sode che sembrano tante testoline ordinate in fila e dormienti.
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